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Alimentazione e Salute

Immagine del redattoreDr.ssa Silvia Soligon

Non solo nutrimento: il cibo è anche cultura!

Aggiornamento: 16 lug 2018

Il cibo non ci fornisce solo nutrimento ma anche storie da raccontare. Storie che parlano della nostra cultura e di quella di altri popoli. E anche per questo mangiare sano non significa rinunciare al gusto.

Chi di voi ha letto la mia presentazione (la trovate nella sezione "Chi sono" di questo sito) sa benissimo che per me il cibo non è solo nutrimento ma anche piacere e cultura.


Mi capita però che quando dico di essere nutrizionista a qualcuno che non mi conosce (o che mi conosce poco) riceva frecciatine sul presunto fatto che non mangi mai del buon cibo.


Ma non smetterò mai di ripeterlo: mangiare sano non significa rinunciare al gusto!


E non smetterò mai di ripetere nemmeno quanto per me il cibo non sia solo sinonimo di salute ma anche di cultura.


Da quest'ultimo punto di vista, per riconoscerlo basta pensare a come in molte delle nostre cucine il cibo sia una questione di tradizione. È una regola universale che non riguarda solo la nostra cultura, ma anche quella delle altre popolazioni; ne ho parlato qualche tempo fa su Flow, la newsletter di Slow News, dove ho approfondito il legame tra cibo e cultura in un pezzo intitolato proprio "La cultura del cibo".


Per leggerlo integralmente dovreste abbonarvi; ve ne riporto solo un piccolo estratto in cui sottolineo come


se “siamo quello che mangiamo” è anche perché il cibo è uno specchio in cui si riflettono la cultura in cui siamo cresciuti e quella in cui viviamo.
A sostenerlo sono pensatori di tutto rispetto come Massimo Montanari, storico dell'alimentazione in forze all'Alma Mater Studiorum. In una delle sue opere, “Il cibo come cultura”, Montanari sottolinea come «ogni atto legato al cibo porta con sé una storia ed esprime una cultura complessa», come il cibo sia cultura «quando si produce perché l'uomo ambisce a creare il proprio cibo», come lo sia quando lo si prepara «perché una volta acquisiti i prodotti base della sua alimentazione l'uomo li trasforma mediante la sua tecnologia» e come lo sia quando lo consumiamo perché lo scegliamo «con criteri legati sia alla dimensione nutrizionale, sia a valori simbolici».

Anche uscendo dalle mura delle nostre case se ne ha una dimostrazione: gli chef, nei loro ristoranti, fanno cultura riuscendo addirittura a trasformare il cibo in arte.


Per questo per me assaggiare i loro piatti è sempre un'esperienza interessante che ritengo importante anche dal punto di vista professionale.


Nella foto in apertura di questo post ero, qualche tempo fa, con uno degli chef più rinomati dei nostri giorni: Heinz Beck. L'assaggio che è seguito non ha bisogno di commenti!


Non posso quindi che incoraggiarvi a non vedere nel cibo solo una fonte di nutrienti da gestire con le pinze se non si vuole correre il rischio di ingrassare. Un'alimentazione sana non è certo fatta di bilance e rinunce, ma di un rapporto consapevole con quello che decidiamo di mettere nel piatto.


Immagine @ SiSol


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