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Alimentazione e Salute

Immagine del redattoreDr.ssa Silvia Soligon

Dieta della longevità, è dimostrato: è bugia che il rock'n'roll uccide

La dieta della longevità è ora descritta in un libro che spiega come vivere a lungo e sani grazie all'alimentazione.

Mi viene da riassumerla così: con la dieta della longevità si vive più a lungo, più sani e più belli. Sì, perché quella proposta da Valter Longo (un vero cervello in fuga ante litteram: lui negli States è "fuggito" trent'anni fa, ci ha combinato tanto di buono, e poi lo ha anche portato in Italia) non è solo una strategia per aumentare le chance di campar cent'anni, ma anche per arrivarci in salute e con meno ciccia sulla panza.

Può darsi che abbiate avuto modo di sentirne parlare a Le Iene; oppure che l'abbiate letto su qualche rivista, su qualche quotidiano online o su qualche blog. In effetti da quando Longo ha presentato il suo libro a Roma e Milano il tema è tornato ad essere molto caldo, tanto che non più tardi di ieri ben note testate nazionali ne stavano ancora parlando.

Oggi ve ne parlo anch'io, essenzialmente per due motivi. Primo, sono stata all'appena citata presentazione romana del libro di Longo, non molti giorni prima del famoso servizio de Le Iene, e ho avuto modo di scriverne, e ancora prima ho avuto modo di parlare delle sue ricerche sul legame tra alimentazione (in particolare l'abitudine di schifare i carboidrati per ingolfarsi di proteine) e salute. Potete leggermi su DeAbyDay:

Il secondo motivo è che conoscere Longo mi ha permesso di raccogliere l'ennesima prova del fatto che "è bugia che il rock'n'roll uccide".

In passato a suggerirmelo erano stati casi ben celebri (da un Mick Jagger assai apprezzabile anche nella sua terza età raggiunta nonostante la sua vita spericolata a uno Steven Tyler che, sì, non pare di certo in forma come Jagger ma nonostante tutto riesce a cadere da palchi e rimettersi ancora in piedi sulle sue gambe) e amici rockettari largamente meno celebri ma che a 40-50 anni stanno molto più... ehm... diciamo "in forma" rispetto ad altri amici che già quando avevamo diciassette anni e ascoltavano gli Eiffel 65 avevano bisogno del ricostituente. 

Perché Longo me lo ha confermato? Come racconta nel suo libro, il motivo per cui questo cervello è fuggito negli States non è stato diventare il ricercatore di fama internazionale che è ora, ma per diventare una rockstar. Poi, un intoppo: per farlo avrebbe dovuto cambiare musica, e la banda del college era un boccone troppo amaro da digerire per quello che a guardarlo anche da lontano sembra il quarto fratello Gallagher.

Così, per rimanere fedele al rock'n'roll, Longo ha scelto di abbandonare la strada del musicista professionista per diventare biochimico. E il rock'n'roll lo ha ripagato. Per la serie: 48 e non mostrarli. Nemmeno un po'. Perché è evidente bugia che il rock'n'roll uccide.


Credit immagine @ media.digest - Flickr


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