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Alimentazione e Salute

Immagine del redattoreDr.ssa Silvia Soligon

Alimentazione e tumori: come mangiare quando si ha un cancro?

È possibile guarire dai tumori agendo solo sull'alimentazione? O il cibo ha un altro ruolo nella lotta contro il cancro?

Sentiamo spesso parlare del legame tra alimentazione e tumori. A volte ci arriva la notizia di uno studio scientifico secondo cui un determinato cibo nasconde una sostanza che può aiutarci a tenerli alla larga; altre volte scopriamo che alcuni composti presenti in quello che mettiamo nel piatto ne possono promuovere l'insorgenza. E capita anche di accendere la televisione e imbattersi nella storia di un paziente che sostiene di essere guarito dal cancro proprio grazie all'alimentazione.

Ma esistono degli alimenti che si dovrebbero evitare quando si sta lottando contro un tumore? E con il cibo si può davvero guarire?

Sembra ormai acclarato che alcune sostanze di origine alimentare possano promuovere l'insorgenza dei tumori. È il caso dell'acrilammide, la molecola che si forma durante la reazione di Maillard spesso citata anche dagli chef; quella reazione che abbrustolisce i cibi e li rende più gustosi. Secondo gli esperti del Contam (il gruppo scientifico sui contaminanti della catena alimentare dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) può aumentare il rischio di sviluppare un cancro.

Dovrebbe ormai essere chiaro anche che nonostante alcune molecole presenti negli alimenti hanno proprietà antitumorali, ma che il modo migliore per mantenersi in salute nel corso degli anni non è fare affidamento sulle proprietà benefiche di un singolo cibo o di una classe di alimenti, ma garantirsi più in generale un'alimentazione sana ed equilibrata sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello energetico all'interno della quale dare spazio anche ad alimenti dalle proprietà benefiche.

Per quanto riguarda l'alimentazione da seguire quando si ha un cancro, lo scorso 14 dicembre sono state approvate le Linee di indirizzo su percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici. Il documento, elaborato da rappresentati di Ministero della Salute, aziende sanitarie, Università e società scientifiche, mira ad affrontare il problema della malnutrizione, una condizione molto frequente fra i malati oncologici.

Secondo le stime ne sono colpite ben 33 milioni di persone nella sola Europa. Uno studio recentemente pubblicato su Oncotarget da un gruppo di esperti italiani coordinato da Maurizio Muscaritoli, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Nutrizione Clinica del Policlinico Umberto I di Roma, ha confermato che il problema è reale anche nel nostro Paese: nel 9% dei casi i pazienti italiani sono già francamente malnutriti alla prima visita oncologica e nel 42,4% sono a rischio di malnutrizione.

“Ai pazienti abbiamo chiesto di compilare due questionari per la valutazione dell’anoressia che hanno attestato una perdita di appetito tra il 41% e il 44,5% dei pazienti. Tra i motivi della perdita di appetito ci sono la sazietà precoce per il 69% dei soggetti, il cambiamento del gusto per il 40,3%, nausea o vomito per il 31,9%, rifiuto e avversione per il sapore della carne (28,9%) e disturbi dell’olfatto per il 16,8%”

ha spiegato Muscaritoli.


In molti casi si rischia la cachessia, una condizione in cui dimagrendo si perde una grande quantità di tessuto muscolare.

Come ha spiegato Paolo Marchetti, direttore dell’UOC di Oncologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e coresponsabile dello studio pubblicato su Oncotarget,

“Se non trattata la perdita di peso, di muscolo o di nutrienti può avere serie conseguenze: i soggetti con cancro del colon retto tollerano un numero inferiore di cicli di chemioterapia il che può comprometterne i risultati, i pazienti con perdita della massa muscolare manifestano più spesso gli effetti tossici dei trattamenti, oppure riferiscono una peggiore della qualità della vita”.

Secondo i dati diffusi da Muscaritoli, le gravi conseguenze della malnutrizione impediscono ben al 20% dei pazienti oncologici di superare la malattia. I tumori in cui questo fenomeno è più frequente colpiscono lo stomaco, l'esofago, il pancreas e i polmoni, insieme ai tumori della testa e del collo.

“La valutazione e l’intervento nutrizionale devono diventare parte integrante delle cure oncologiche, con una stretta sinergia tra le specialità”

ha concluso Marchetti, sottolineando che con una dieta adeguata è possibile prevenire la malnutrizione e ristabilire l'equilibrio necessario per permettere il recupero di peso.



Credit immagine @ wellness_photos - Flickr


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