Aggiungendo all'impasto del carbone attivo è possibile produrre un pane nero. Ma fa davvero una qualche differenza oltre a quella sul prezzo?
E' nero come il carbone che forse avete trovato nella calza che vi ha riempito la Befana questa notte, ed effettivamente al suo interno c'è del vero e proprio carbone: sto parlando di quel nuovo tipo di pane che insieme ad altri panificati al carbone attivo vegetale è sempre più spesso offerto da fornai, bar e pizzaioli. Sì, perché di neri a causa del carbone attivo ci sono anche impasti per pizza e cornetti. La spesa per portarli a casa (o metterli direttamente in bocca) pare superi il conto da pagare per godersi le loro varianti pallide (sono sincera: non li ho mai acquistati e mi sto basando sulle opinioni riportate online), ma vale davvero la pena investire in un prodotto di questo tipo?
Ho iniziato a rifletterci un po' sopra e mi sono sorti diversi dubbi. Ad un certo punto, poi, si è iniziato addirittura a vociferare di possibili rischi per la salute, il che mi ha convinta ad approfondire il tema in modo più serio. Per farlo ho contatto un nutrizionista, che mi ha chiarito definitivamente le idee. Se volete togliervi la curiosità di sapere cosa mi ha risposto potete leggere l'intervista che ho pubblicato su BenessereBlog:
Credit immagine @ chotda - Flickr
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