La carne deve essere messa al bando da un'alimentazione salutare? Eliminarla non è un obbligo, ma è meglio non esagerare con le quantità.
Tempo fa, ospite a casa di un amico a Londra, partecipai ad una bella grigliata. "Are you vegetarian?", mi chiese preoccupato l'addetto alla griglia, spiegando che a Londra il vegetarianesimo stava assumendo i contorni di un fenomeno di massa tipico della popolazione femminile (o almeno questa era la sua sensazione). No, non sono vegetariana, e quella sera mi sono gustata tutti i tipi di carne che sono stati messi sulla griglia. Devo però ammettere che di carne ne mangio ben poca e che in quel periodo ne mangiavo ancora meno rispetto ad oggi.
Per comodità in una certa fase della mia vita avevo preso a dichiarare di esserlo, vegetariana. Si trattava solo di una questione di semplicità: mi ero stancata di spiegare a tutti (soprattutto ai criticoni) perché nonostante non fossi vegetariana non mangiassi carne. La verità è che mi trovo piuttosto d'accordo con la posizione più recentemente presa da "esperti del settore a vario livello" sul consumo di bistecche & Co: quantità e qualità fanno, insieme, la differenza tra un consumo di carne salutare e uno pericoloso per la salute.
Ora, per la gioia del mio commensale fisso, mangio carne, cercando però di non superare le 2 volte alla settimana raccomandate dalla Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea. Per il resto introduco proteine sotto altre forme, come latticini, uova e legumi. E continuo anche a parlare, nei miei pezzi, di ciò che si dice in giro sul consumo di carne.
Ne parlo anche oggi su BenessereBlog. Qui sotto trovate il pezzo che ho appena pubblicato e altri approfondimenti sul tema, incluso uno sulla "riabilitazione" del consumo di carne scritto dopo essere stata inviata a Nutrimi, il Forum internazionale di nutrizione pratica, nel 2013.
Credit immagine @ A......M......A - Flickr
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