Il consumo di sale deve essere limitato, e quando lo aggiungiamo dovremmo preferire quello iodato.
Evitare di consumare troppo sale è talmente importante che gli esperti dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione hanno deciso di dedicare un intero capitolo delle loro Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana proprio a questo argomento.
Non solo: ogni anno l'associazione WASH - World Action on Salt & Health promuove la World Salt Awareness Week, la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale.
Quest'anno l'iniziativa cade proprio nella settimana tra il 12 e il 18 marzo. Per questo oggi voglio , ricordarvi non solo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui per proteggere la salute del cuore è bene limitare il consumo di sale a non più di 5 grammi al giorno, ma anche che quel poco di sale che utilizzate dovrebbe essere del tipo iodato.
Infatti il sale iodato aiuta a proteggere la salute della tiroide prevenendo il gozzo. Tutto merito dello iodio presente al suo interno, a patto che sia aggiunto secondo standard ben definiti. Le tracce di iodio presenti nei cosiddetti sali integrali non sono infatti sufficienti per la prevenzione delle patologie tiroidee.
L'uso del sale iodato è sicuro; i casi in cui potrebbe essere necessario fare attenzione sono essenzialmente limitati a quelli di chi soffre di ipertiroidismo e di chi assume integratori di alghe. Per essere sicuri di non correre rischi basta consultarsi con il proprio medico o con il nutrizionista. Io, come sapete, sono disponibile per consulti e chiarimenti!
Collegandovi a questo link potete scaricare la Linea guida n°6 sul corretto consumo di sale nell'alimentazione italiana.
Qui trovate invece le raccomandazioni dell'Oms.
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