Lo chef Eugenio Boer ha portato a Identità Golose la sua rivisitazione della pasta alla carbonara. Ecco di cosa si tratta.
Voi come preparate la carbonara? Io, lo ammetto, non la cucino spesso, e quando la cucino non preparo la vera Carbonara: in genere non ho a disposizione il guanciale e mi tocca accontentarmi della pancetta. Anche per questo preferisco riservarmi il piacere di mangiarne una fatta come si deve quando mi siedo al tavolo di un ristorante che sa prepararla come si deve.
L'ultima, però, non l'ho assaggiata comodamente seduta in un bel localino, ma fra il pubblico di Identità Golose, l'appuntamento annuale con il gotha della cucina moderna che quest'anno ha animato il MiCo (il centro Milano Congressi) dal 4 al 6 marzo scorsi. E dato che oggi si celebra il #Carbonaraday mi sembra l'occasione giusta per raccontarvi quello che mi sono ritrovata nel piatto.
In realtà potete vederlo con i vostri stessi occhi: che ci crediate o no, l'immagine in apertura di questo mio post è proprio quella dell'ultima carbonara che ho mangiato. Non una carbonara qualunque, ma quella di Eugenio Boer, celebre chef del ristorante Essenza di Milano, che ha voluto riunire nel suo piatto tutti gli errori fatti nel preparare la carbonara, soprattutto all'estero.
Per questo nella sua ricetta finiscono panna e Coca-Cola. La prima è un'aggiunta orripilante spesso fatta anche da mani italiane su suolo italiano. La seconda è la bevanda spesso associata alla carbonara nelle cucine straniere. Ma gli errori riassunti da Boer non finiscono qui: il formaggio non è 100% pecorino e la pasta, come da migliore tradizione estera, è rigorosamente scotta. Nell'immagine di cui sopra la vedete lì, alla vostra sinistra, non solo scotta ma anche fritta. Il condimento, invece, è quasi tutto nello sformatino a forma di smile: uova, formaggio, panna, il grasso dell'insaccato (che invece vedete, sgrassato, sulla destra) e, a formare gli occhi, una riduzione di Coca-Cola.
Di certo quella che ho assaggiato non era una carbonara. Altrettanto certamente, però, Boer non intendeva servire una carbonara ma rendere omaggio a uno dei piatti della tradizione italiana più maltrattati dagli stessi italiani, centrando a pieno l'obiettivo con ironia e ingegno.
Esperienza positiva, insomma, anche se mi è rimasta una certa voglia di una carbonara fatta come si deve. Fra tutti i suoi ingredienti, l'uovo è uno di quelli che trovo più interessanti per le sue proprietà nutrizionali. Ne ho parlato su DeaByDay; potete leggermi qui:
Immagine @ SiSol
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