Il cibo bruciato fa male: può contenere sostanze potenzialmente tossiche come le amine eterocicliche, perossidi e l'acrilamide.
Quello che sto per dirvi non avrà, probabilmente, nulla di sorprendente: il cibo bruciato fa male. Per questo è una buona scelta scartare il bordo annerito della pizza, e sempre per questo all'avvicinarsi della stagione delle grigliate iniziano a comparire un po' ovunque suggerimenti su come evitare che quelle che dovrebbero essere occasioni liete si trasformino in momenti in cui ci si rimpinza di sostanze tossiche.
Infatti il tipico colore nero delle bruciature non è altro che la prova schiacciante che alcuni dei nutrienti presenti nel cibo che stiamo mettendo nel piatto si sono trasformati in sostanze potenzialmente tossiche. Quando si tratta della carne, il dito viene puntato contro le cosiddette amine eterocicliche, mentre nel caso degli alimenti ricchi di grassi il rischio è assumere perossidi. Se invece si cuociono troppo i carboidrati si promuove la formazione di acrilamide.
Per questo quando ho sfornato il biscottino che vedete nell'immagine in apertura di questo post ho pensato che non fosse il caso di fare altro se non scattargli una foto per poi abbandonarlo al suo destino nel cestino dei rifiuti organici. Avrei potuto evitarlo con un po' più di attenzione al timer del forno, ma gli accorgimenti per evitare che le sostanze tossiche che si possono formare durante la cottura dei cibi finiscano per far male alla nostra salute sono anche altri. Ne ho parlato qualche tempo fa su DeAbyDay a proposito delle patatine fritte, una delle preparazioni più spesso accusati di essere dannose a causa della possibile formazione di acrilamide. Se volete saperne di più potete leggermi qui:
Immagine @ SiSol
Comments